CAVALLINO (Lecce) – Proseguono i controlli sui percettori di reddito di cittadinanza, la misura di sostegno pensata per soggetti e nuclei familiari in particolari condizioni di disagio.
Non mancano i furbetti, persone che hanno avuto accesso alla misura pur non avendone i requisiti economici o trovandosi in situazioni che rappresentano, di fatto, un ostacolo.
È il caso di due soggetti, 53 e 23 anni, denunciati nelle scorse ore dai carabinieri della stazione di Cavallino, unitamente al personale del Nucleo ispettorato del lavoro, al termine di un’attività d’indagine.
I due erano fruitori del reddito di cittadinanza ma avrebbero omesso di dichiarare la presenza, nei rispettivi nuclei familiari, di soggetto sottoposto a misura restrittiva.
Nelle scorse settimane sono emerse diverse situazioni di incompatibilità: è il caso di un imprenditore percettore di reddito di cittadinanza ma titolare di tre società. Senza dimenticare i due sorprendenti, per certi versi, casi di Guagnano, quello di un pregiudicato 41enne ai domiciliari per associazione mafiosa e di una 23enne, convivente con altro pregiudicato, anche lui sottoposto ai domiciliari per associazione mafiosa, entrambi – il 41enne e la 23enne – denunciati perché percettori della misura, non avendo però dichiarato la posizione detentiva propria, in un caso, del compagno, nell’altro.
I furbetti stiano in guardia: i controlli non si fermeranno.