PORTO CESAREO (Lecce) – “Ci sarebbero le condizioni per autorizzare un recapito provvisorio in mare, nelle more della definizione dell’intero procedimento”, mettendo così in funzione almeno il primo lotto della rete fognaria di Porto Cesareo.
Del resto, “i lavori sono sostanzialmente completati, a parte numerose attività legate ad uno schema idrico tanto complesso, e si potrebbe avviare la serie degli allacci”.
Questo è quanto emerso dall’audizione convocata in quinta Commissione (Ambiente) dal presidente Francesco Paolo Campo, su richiesta dei consiglieri Fabiano Amati e Paolo Pagliaro, per fare il punto sui lavori per l’atteso impianto al servizio della località turistica ionica.
Hanno partecipato la sindaca di Porto Cesareo Silvia Tarantino, l’assessore Eugenio Sambati, oltre al resto dell’amministrazione, l’assessore regionale al Demanio e alla tutela delle acque Raffaele Piemontese, l’assessora regionale alle Politiche ambientali Anna Grazia Maraschio, Aqp, dirigenti, associazioni.
La vicenda, dunque, sembrerebbe essere vicina a una svolta ma ci sono dei passaggi da superare, non di poco conto: il fatto che serva un provvedimento della Giunta regionale, che definisca un piano d’azione, e il no del Comune di Nardò allo scarico a mare, ribadito ancora una volta nei giorni scorsi dall’assessore all’Ambiente della Giunta melloniana Mino Natalizio.
Il recapito provvisorio dovrebbe essere quello in cui scarica già ora il Comune di Nardò. Ma quest’ultimo ha chiarito che condizione essenziale per l’avvio della rete fognaria cesarina tramite collettamento è il contestuale avvio dello Scarico Zero. Su cui esiste un contenzioso con il Ministero. Secondo quanto emerso in audizione, tuttavia, nelle more dell’attivazione dell’intero processo, intanto, sarebbe “possibile autorizzare lo scarico provvisorio”.
Lo stesso Campo ha chiarito di voler tornare sul tema in Commissione, con nuove notizie e sviluppi, anche sulla base del confronto con il Ministero. Bisognerà ora capire come si posizionerà, rispetto alla vicenda, il presidente Michele Emiliano, con cui il sindaco di Nardò ha stretto da tempo un asse politico. Tra l’amministrazione neretina e quella cesarina è già intercorsa nei giorni scorsi una vivace polemica e il braccio di ferro è destinato a proseguire.
“Noi siamo convinti – asserisce la sindaca Silvia Tarantino – che questa sia una partita ormai vinta in quanto la buona politica, e sottolineiamo la buona politica, non può non comprendere le ragioni di un territorio che vuole uscire dall’illegalità e dall’abusivismo ed ha tutte le carte in regola per farlo. Chiediamo pertanto al presidente Emiliano di accogliere il grido di dolore di una intera comunità e siamo certi che dimostrerà di essere il presidente di tutta la regione Puglia”. “Sembra la fine di un incubo – aggiunge l’assessore Eugenio Sambati -, finalmente la politica sembra aver compreso le ragioni della comunità cesarina, la quale nel 2021 non può più attendere l’attivazione della propria rete fognaria”.