NARDÒ (Lecce) – Lo scarico zero? “Una farsa”, secondo il consigliere comunale di opposizione e presidente della Commissione Controllo Lorenzo Siciliano, il cui giudizio sull’operato del sindaco Pippi Mellone e dell’assessore all’Ambiente Mino Natalizio sul progetto e sulla questione, ad essa strettamente collegata, della rete fognaria di Porto Cesareo, è tranchant.
“Il disastro da noi annunciato nel 2017 si è compiuto in tutta la sua tragicità per la salvaguardia ambientale. Sono trascorsi cinque anni e a Torre Inserraglio la fogna continua ad essere scaricata in mare, raso scogli, in un tratto di costa inibito alla balneazione”, asserisce.
Il progetto, come noto, ha subito, uno stop ministeriale a cui la Regione Puglia ha opposto ricorso. La crisi di governo ha fatto il resto. Ma l’amministrazione Mellone, in ogni caso, difende la bontà del progetto e la validità del protocollo siglato nel 2016 che lo prevede. Senza scarico zero, ha sottolineato anche ieri Natalizio dopo l’incontro in Regione tra l’amministrazione cesarina e l’assessora regionale all’Ambiente Maraschio, la rete fognaria di Porto Cesareo non s’ha da fare, perlomeno non tramite il collettamento con Nardò.
Siciliano evidenzia la non fattibilità dello Scarico Zero ma sottolinea anche il “ribaltamento della realtà” da parte di Mellone e dei suoi sulla questione. “Votammo con convinzione contro, argomentando tecnicamente la nostra posizione. Spiegando che non si poteva fare perché la legge, la normativa comunitaria e i regolamenti regionali lo impedivano”. Ma “Mellone ha cambiato idea su tutto. Anche sul collegamento della fogna cesarina a quella di Nardò, dopo aver detto che ci sarebbero stati i carri armati a difendere il nostro territorio ed aver raccolto 3500 firme dei neretini per impedire proprio il collettamento”.
Oggi, spiega Siciliano, Mellone e Natalizio si sentono “nervosi perché si sono resi conto di aver commesso un clamoroso errore, attaccano la Regione giudicandola irrispettosa degli accordi presi, al punto che si appigliano alle dichiarazioni del Presidente Emiliano durante un comizio elettorale, mentre qui si discute di aspetti squisitamente tecnici e leggi nazionali che non consentono di realizzare un progetto che è potuto esistere solo nella fantasia di chi amministra a suon di slogan e populismo”. Una decisione “folle”, insiste, da parte dell’attuale amministrazione, quella di dare l’assenso al collettamento, proprio in virtù, argomenta Siciliano, della non fattibilità dello scarico zero, e “nello splendido mare di Portoselvaggio, tra non molto, accadrà l’irreparabile”, prevede l’esponente dem.
Porto Cesareo oggi rivendica il diritto a mettere in funzione il depuratore – e l’amministrazione guidata da Silvia Tarantino non sembra intenzionata a fare marcia indietro in virtù di una “emergenza ambientale” in atto – “perché ne ha l’opportunità”, sottolinea Siciliano, “grazie a Mellone e ai suoi che hanno consentito il collettamento alla rete fognaria di Nardò”. Non rendendosi conto, conclude Siciliano, “che il danno è compiuto” e, conclude, “a pagare, caro e come sempre, è Nardò”.