LECCE – Rassicurazioni sull’apertura “entro giugno” del centro di procreazione medicalmente assistita all’ospedale Vito Fazzi di Lecce sono giunte ieri direttamente dal direttore generale dell’Asl Lecce Rodolfo Rollo audito in Commissione Sanità regionale.
Soddisfazione dal consigliere regionale di Forza Italia Paride Mazzotta che, sul punto, ha condotto una battaglia insieme al collega di Fratelli d’Italia Antonio Gabellone, a sostegno delle coppie che cercano di avere un bambino.
Punto di partenza della vicenda la chiusura del centro di Nardò con delibera di Giunta regionale n. 276 del 2 marzo scorso, a fronte dell’impegno di trasferire il centro all’ospedale Vito Fazzi di Lecce al fine di garantire, si specifica nel testo della delibera, “l’intero percorso nascita, ubicando il predetto centro in un Ospedale dotato della Unità Operativa di “Ostetricia e Ginecologia” di II Livello”, quale, appunto, il nosocomio leccese.
La ratio del provvedimento è stata proprio quella di superare “le numerose
difficoltà organizzative” derivanti dall’ubicazione del Centro a Nardò. Ma alla delibera di Giunta non è seguita una pronta e sollecita riorganizzazione del servizio, con grande senso di disagio da parte delle coppie. Il sopraggiungere della questione coronavirus ha poi complicato tutto.
È partito, dunque, il pressing, da parte di Mazzotta e Gabellone, con il coinvolgimento di altri rappresentanti locali dei due partiti, al fine di spingere per l’apertura del centro al Fazzi, così come garantito dalla deliberazione di Giunta. E ieri, appunto, è giunta la rassicurazione da parte del dg Rollo. Una buona notizia per le coppie, una notizia un po’ meno piacevole per la città di Nardò, che perde il suo Centro, da molti considerato un fiore all’occhiello.
“Risultato raggiunto: dopo settimane di pressing su tutte le istituzioni, con interrogazioni, interventi sulla stampa e in Consiglio regionale, in Commissione Sanità abbiamo incassato la promessa dell’apertura entro giugno del centro di Procreazione Medicalmente Assistita all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce”, afferma soddisfatto Mazzotta in una nota.
“Si tratta di un obiettivo importante, di vitale importanza per tantissime coppie che sognano di mettere al mondo un bambino. Impresa ardua, quest’ultima, a seguito della chiusura del centro di PMA di Nardò e che certamente non riparerà i danni fisici e psicologici cagionati alle donne che erano già in trattamento nella struttura neretina e che l’hanno bruscamente interrotto, senza che venisse garantito il principio di continuità assistenziale”, rileva il consigliere di Forza Italia.
A suo avviso, si è trattato di “una brutta pagina“, contro la quale “ci siamo battuti con serietà”, ricorda Mazzotta, “ma l’attivazione del centro a Lecce è senza dubbio una grande notizia per tutte le coppie che desiderano di avere un figlio”, sottolinea, ora.
“Ci siamo raccomandati con il direttore generale della Asl di Lecce di prevedere delle vie prioritarie per le donne già prese in carico dal centro di Nardò, che meritano un’attenzione particolare per il percorso tortuoso (e doloroso) che avranno certamente compiuto”, fa sapere poi.
Il percorso per riuscire ad avere una gravidanza tramite ricorso alla procreazione medicalmente assistito è, infatti, spesso accidentato e non privo di disagi e difficoltà, anche dal punto di vista psicologico. La frustrazione, in caso di risultati che tardano a giungere, può essere molto elevata, con riflessi anche nella vita di coppia, oltre che sociale e professionale.
“Adesso, vigileremo con il massimo rigore sul rispetto delle promesse e di quanto annunciato oggi che ha un rilievo per tutta la Regione. In Puglia, infatti, c’erano solo due centri di Pma: uno a Conversano e l’altro a Nardò. Quello di Lecce, quindi, si candida ad essere un riferimento per tutto il territorio e noi ci aspettiamo di poter assistere, entro i tempi annunciati, all’atteso “taglio del nastro””, conclude Mazzotta.
Soddisfazione è stata espressa, in una nota, anche dal vicepresidente del Consiglio regionale, il neretino Cristian Casili: “Dalla scorsa estate come M5S abbiamo chiesto chiarezza alla Regione sulla chiusura del centro di PMA presente nell’ex ospedale “San Giuseppe Sambiasi” di Nardò ed il suo trasferimento presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, con una nota inviata al dg della Asl Rollo e al direttore del Dipartimento Salute Montanaro. In audizione ci è stata finalmente fornita una data per l’apertura a Lecce del Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita, ovvero il prossimo giugno. Una notizia importante per quelle coppie che sono già da diverso tempo in cura presso il Centro di Nardò, ma che da sola non basta: è necessario il potenziamento dell’offerta pubblica dei cicli di PMA, perché sono ancora troppe le coppie pugliesi costrette ad andare all’estero, sostenendo anche costi molto elevati. Continueremo a impegnarci in questo senso, coinvolgendo anche i nostri rappresentanti istituzionali a tutti i livelli. Bisogna attivare la rete delle PMA, dare vita a campagne di sensibilizzazione e agire sulla prevenzione dell’infertilità”.