PUGLIA – Prosegue la corsa del coronavirus in regione e in provincia. Nella giornata odierna, su 9.191 test effettuati per rilevare l’infezione da Covid-19 coronavirus, sono stati registrati 1.524 casi positivi.
Di questi: 445 in provincia di Bari, 87 in provincia di Brindisi, 128 nella provincia BAT, 280 in provincia di Foggia, 138 in provincia di Lecce, 450 in provincia di Taranto. 3 casi di residenti fuori regione e 1 caso di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.
Sono stati, inoltre, registrati 24 decessi: 7 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Taranto.
I numeri e la situazione non sono tali da poter abbassare la guardia. Le consuete misure, distanziamento, mascherine, igiene delle mani, vanno osservate scrupolosamente anche in famiglia.
Continua, intanto, anche la campagna vaccinale. Ad oggi, in Puglia, risultano somministrate 47.674 dosi di vaccino su 74.605 dosi fornite, pari al 63,9%, in linea con la percentuale nazionale che è del 63,6%.
“La scienza sta illuminando la strada che ci porterà fuori da questa stagione terribile”, ha ricordato ieri, a tal proposito, il ministro della Salute Roberto Speranza nelle comunicazioni al Senato. “Siamo solo all’inizio, alle prime battute di una lunga maratona”, ha però aggiunto, evidenziando che si dovrà continuare a convivere con il virus fino a quando le vaccinazioni non avranno sortito i loro effetti. “Sta montando in tutta Europa una forte tempesta”, “il virus continua a circolare con forza crescente, i prossimi mesi saranno difficili”, ha sottolineato, ancora. Toni severi, che invitano alla cautela.
I provvedimenti
Si preparano, infatti, nuove restrizioni: la Puglia, a meno di sorprese, dovrebbe passare ad assumere la colorazione arancione, con una stretta, dunque, sulle attività consentite in fase gialla. Se ne saprà di più domani, con la pubblicazione del nuovo monitoraggio e la nuova ordinanza del ministro della Salute.
Il Governo, in ogni caso, sembra aver privilegiato una linea severa di intervento. E le parole di Speranza sembrano confermarlo. Se ne avrà certezza con il nuovo dpcm che sta per essere emanato: quello attuale scade, infatti, domani. Il provvedimento va ad aggiungersi al nuovo decreto-legge approvato nel Consiglio dei Ministri del 13 gennaio che conferma, fino al 15 febbraio, il divieto di spostamento tra Regioni o Province autonome diverse. Inoltre, dal 16 gennaio e fino al 5 marzo 2021 è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti.
Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
È inoltre istituita una zona bianca, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e un’incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti: una speranza per il futuro più che uno scenario attuale oggi. È inoltre prorogato lo stato di emergenza fino al 30 aprile.