Restrizioni e paure, e a chi sta “su” arriva “il pacco da giù”

Restrizioni e paure, e a chi sta “su” arriva “il pacco da giù”

COPERTINO (Lecce) – Se non si può tornare “giù”, allora sarà il “pacco da giù” che salirà su, al nord, in direzione delle case dei fuorisede che quest’anno, causa restrizioni o per legittima prudenza nei confronti di congiunti anziani e vulnerabili, non potranno ricongiungersi alle proprie famiglie per Natale.

È una nostra lettrice ad averci raccontato un fatto singolare: in un ufficio postale, a Copertino nello specifico, l’impiegato non ha potuto accettare il suo reso – da rimandare da qui a qualche giorno – in quanto, proprio in questa settimana, si registra un sovraccarico di lavoro. A rendere impegnative le giornate dei dipendenti le innumerevoli spedizioni di pacchi “della speranza” dalle famiglie ai congiunti che, causa lavoro o università, non possono tornare a casa.

La nostra lettrice ha pure notato una lunga fila di persone in fila con pacchi tra le braccia o a terra pronti per essere consegnati al felice destinatario. E cosa ci sia dentro si può facilmente immaginare: pasticciotti, pasta fatta in casa, pane, biscotti, conserve, pasta di mandorla e ogni genere di prelibatezza che possa essere spedita via posta. Generi di conforto, che scaldano il cuore di chi non può abbracciare mamma e babbo, almeno per il momento.

La faccenda del “pacco da giù” è seria, in ogni caso. Anzi, qualcuno si è pure inventato un business, con e-commerce e siti appositi dedicati proprio ai prodotti tipici del sud che, dietro pagamento, arrivano a chi è fuori per lavoro o per studio, riportando al palato sapori lontani e affievolendo un po’, soprattutto in questo periodo di restrizioni, la nostalgia di casa.

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